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Focus sui punti di debolezza e criticità che andrebbero migliorati



di Usul Muad’Dib Ximenes

La vittoria nel posticipo domenicale contro l’Atalanta ha rilanciato prepotentemente in alta quota le ambizioni dell’Inter. Dopo aver visto ieri i punti di forza analizziamo oggi le debolezze fin qui palesate e che, in ottica futura, potrebbero essere attenuate ed annullate grazie al mercato e al lavoro sul campo.

I 25 gol segnati finora, media di 1,92 a partita, sarebbero in linea generale un dato positivo se non vi fossero squadre dal rendimento superiore. In questa speciale classifica l’Inter è infatti solamente al quinto posto e il dato acquista maggior rilievo laddove si constata che 13 gol sono stati segnati dal solo Icardi, punto di forza ma anche di debolezza intrinseca: cosa accadrebbe in caso di assenza o di calo di forma dell’attaccante argentino?
Spetterà al tecnico ed al suo staff studiare soluzioni complementari ed alternative capaci di diversificare ed ampliare la platea dei propri goleador.

Dalbert (ma anche Cancelo e Karamoh): sono le note dolenti della sessione estiva del mercato. Il brasiliano, lungamente corteggiato e sbarcato a Milano con una transazione da capogiro (30 milioni tra parte fissa e variabile) ha finora scaldato la panchina del Meazza lasciando spazio al redivivo Nagatomo e, domenica scorsa, al desaparecido Santon. Radio Appiano Gentile rivela come il brasiliano sia stato messo sotto torchio dallo staff tecnico per accelerarne l’apprendistato al campionato italiano e, quindi, l’impiego. Ma le parole spese sul punto da Spalletti nel post gara contro l’Atalanta qualche dubbio lo lasciano: “Se Dalbert si allena più forte di quanto fatto finora, perché magari non è bastato, verrà preso in considerazione per le prossime partite”.
Cancelo paga invece un infortunio malevolo che ne ha ritardato l’inserimento oltre al fatto di trovarsi davanti un Candreva che è saldamente titolare nelle gerarchie del ruolo. Stesso discorso per il giovane Karamoh che paga la giovane età e il traffico nel ruolo malgrado abbia fatto intravedere discrete qualità quando è stato chiamato in causa.





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