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Le pagelle di Inter-Chievo

di Usul Muad'Dib Ximenes

Handanovic, 6,5: spettatore non pagante per larghi tratti della gara ma sullo 0-0 mette mani e guanti sul risultato. Poi la partita si mette in discesa. Decisivo.

D'Ambrosio, 6,5: non è più una sorpresa. Preciso e attento nel quartiere di sua competenza e propositivo nella partnership con Candreva sul binario di destra.

Ranocchia, 6,5: non giocava da tanto tempo e i trascorsi pesavano come un enorme fardello psicologico. Nel primo tempo, sullo zero a zero, Meggiorini gli prende il tempo e il pallone sfiorando un gol che avrebbe avuto sulla coscienza condizionando il prosieguo di gara. Scampato il pericolo cresce proporzionalmente al resto della squadra sfiorando il gol In alcune sortite offensive.

Skriniar, 8: un professore il cui piglio cresce di partita in partita. Guida la difesa orfana di Miranda e non contento di ciò condisce la sua prestazione segnando un gol sontuoso e sfiorandone altri. Monumentale.

Santon, 7: Il bambino sta tornando. Un sussurro scandito con convinzione dai tifosi stipati sugli spalti. Spalletti lo sposta qualche metro più avanti quasi in funzione di Ala e lui lo ripaga con una prestazione convincente infarcita di tanti cross e da tante sovrapposizioni con Perisic.

Joao Mario, 6+: tra i meno brillanti e convincenti. L'allenatore, temendo la superiorità ospite in mezzo al campo, lo abbassa da mezzala in un più prudente 4-3-3. Una prestazione senza fronzoli con un gol sfiorato nel primo tempo sul parziale di 1-0.

Borja Valero, 7: metronomo onnisciente della mediana interista. Schermo davanti alla difesa accompagna con la sua lucidità di pensiero una manovra più fluida e armoniosa del consueto. Insostituibile.

Brozovic, 8: le sue qualità tecniche non sono mai state in discussione. Spalletti lo ha martellato sulla mentalità alla stregua di un artigiano del ferro. Il lavoro non è ancora completo ma quello visto oggi  è un calciatore trasformato e sempre sul pezzo. Disciplinato in fase passiva e implacabile nelle verticalizzazioni e negli inserimenti. Sfiora più volte quel gol che avrebbe meritato.

Candreva, 8: stantuffo inesauribile devastante tanto in fase di possesso quanto prezioso nella catena formata con D'Ambrosio a limitare la pericolosità di Gobbi. Cerca più volte il gol con iniziative personali senza riuscirci. Esce in anticipo per far spazio al giovane Karamoh.

Icardi, 7,5: 16 gol in 15 gare e raggiunge Corso nella classifica all time dei marcatori interisti. Un gol segnato, tanto lavoro in appoggio ai compagni e un assist al bacio sprecato malamente da Joao Mario. Capitano, mio Capitano.

Perisic, 9: tre gol incastonati in una prestazione da incorniciare. Il suo strapotere fisico e tecnico è un plus valore imprescindibile per i destini di questa Inter. Essere riusciti a trattenerlo questa estate è uno dei tanti e numerosi meriti di Spalletti.

Spalletti 9+: è lui il migliore in campo e fin dal ritiro di luglio. Ha restituito alla causa giocatori dati per smarriti come Santon, Nagatomo e Ranocchia. Ha preteso l'acquisto di Borja Valero e Vecino ponendo su di essi le fondamenta della rinascita della squadra. Ha convinto Perisic a resistere alle sirene inglesi e sta trasformando l'intermittente Brozovic in prezioso giocatore universale. Affrontava l'impegno col Chievo con un centrocampo inedito e una difesa priva dell'esperienza di Miranda. Il 5-0 finale è un capolavoro che reca in calce il suo nome e cognome.

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