di
Usul Muad’Dib Ximenes
I
FATTI - in seguito
all’emissione dell’ormai noto prestito
obbligazionario da 300
milioni di euro, l’Inter ha messo a disposizione dei sottoscrittori del bond un documento ufficiale alla
voce “fattori di rischio”. In tale documento
l’Inter fa presente alcune
criticità agli investitori:
1)
Il Governo cinese ha
posto una stretta sugli investimenti in uscita e sulla
valuta estera. l’Inter
dipende dai contributi di capitale di Suning e tali limitazioni alla
capacità della proprietà cinese interista di fornire
i suddetti
contributi potrebbero
creare problemi alle attività della società nerazzurra.
2)
La stretta del
governo cinese è dovuta al
persistente deflusso di capitali dalla Cina.
Per questo Pechino ha classificato gli investimenti esteri in
vietati,
limitati
e incoraggiati.
Gli investimenti nel settore sport
(come quelli di Suning nell’Inter) rientrano nella categoria di
quelli limitati.
Fino all’agosto 2017,
tali investimenti nello sport richiedevano una
semplice notifica.
Da quel momento in poi invece di una vera e propria approvazione.
E qui sorgono i problemi perché:
3)
Le
difficoltà
di far uscire capitali dalla Cina
(la
cosiddetta
remissione di valuta estera)
stanno
già avendo riflessi negativi sulla società nerazzurra. Sono ben 25
i milioni di euro
relativi ai diritti
sul nome ed agli accordi di sponsorizzazione
maturati dall'Inter e ad essa non ancora pagati. Stessa sorte per i quasi
20 milioni di euro
derivanti dall'accordo di sponsorizzazione con
Beijing
Yixinshijie.
Queste
criticità potrebbero spingere ad un disimpegno di Suning?
Ad
oggi, più No
che sì.
Seguono
aggiornamenti.
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