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Intervista esclusiva a Gianfelice Facchetti - Versione Integrale



Intervista Esclusiva di Usul Muad’Dib Ximenes per www.interismiinusuali.blogspot.it
Per eventuali riproduzioni si prega di contattare la redazione alla mail interismiinusuali@gmail.com



Gianfelice Facchetti è un artista a tutto tondo.
Oltre ad essere regista, autore ed attore teatrale
collabora con Corriere della Sera, Sportweek e
Gazzetta dello Sport.
Segue sempre con passione l’Inter di cui è
tifosissimo come il papà Giacinto.


di Usul Muad’Dib Ximenes


Domanda del nostro lettore Cristiano Patti (Interista Criticone Channel Youtube): qualche giorno fa parlando con il Corriere delle Sport ha colpito l’inciso con cui, sottolineando la necessità di rinforzi, invitava ai fatti la società. Come giudica, a distanza da un anno e mezzo dal loro insediamento, la gestione cinese e quanto crede nel loro progetto?

Finora ho la sensazione che abbiano lavorato bene. Dietro il lavoro fatto da Suning c’è una parte di esso poco pubblicizzata e spiegata a dovere. Perché hanno ammodernato il centro sportivo di Appiano Gentile ed emerge anche in questi giorni una volontà concreta su San Siro. Sono partiti fortissimo con gli acquisti di Joao Mario e Gabigol che non hanno poi risposto alle aspettative tecniche e di investimento sostenuto. La scottatura subita con questi due giocatori, insieme ai problemi interni alla Cina ed al Fpf, credo li abbia spinti a procedere e ragionare per gradi.”


Thohir lontano 12.000 Km dall’Italia: non segue mai la squadra e quando va allo stadio non è esattamente un amuleto per i colori nerazzurri. Stessa cosa per il socio di maggioranza il cui figlio parla solo negli anni a cadenza bisestile. Se potesse far ricorso al titolo di un film o a un’opera teatrale come descriverebbe l’attuale conformazione societaria interista?

(sorride) - “La proprietà attraversa una fase di transizione che deve ancora trovare pieno compimento. Non appena si formalizzerà la cessione del suo 30%, Thohir tornerà probabilmente ad occuparsi di quegli affari che gli sono sempre interessati assai più dell’Inter. Steven Zhang invece, è sempre sul pezzo e accanto alla squadra ed è sintomatico della fiducia che credo sia giusto avere in questo ragazzo.”


Nei momenti di crisi e flessione, suo papà sapeva come e quando intervenire. Ultimamente a parlare anche per la società sono il Ds e l’allenatore. Esiste secondo lei un vulnus nella comunicazione con stampa e tifosi che la proprietà dovrebbe colmare?

(lungo sospiro di riflessione) - “Apprezzo la figura del neo amministratore delegato, Alessandro Antonello, capace di coniugare il suo ambito di competenza, prettamente economico, a una conclamata passione per l’Inter.
Per papà (Giacinto, ndr) poteva essere più facile perché era entrato all’Inter da ragazzo fino a divenirne presidente e trasmetteva l’esperienza di una vita trascorsa in nerazzurro.


Il declino dei presidenti mecenati è coinciso con l’avvento di proprietà gestite in modo algoritmico e manageriale ove sembra non esserci più spazio per quell’empatia che connotava la gestione Moratti e Facchetti: lei che lo conosceva meglio di chiunque altro, cosa penserebbe suo papà di una gestione così metallica e distinta dalla sua?

Con l’avvento del calcio in televisione è cambiato tutto con la costante esigenza di programmare e produrre profitti che richiede di adeguarsi ai tempi ed alle situazioni.
In una situazione simile, legata a logiche più manageriali, papà avrebbe cercato di dare il suo personale contributo conservando, come punto di riferimento finale, le persone ed i tifosi.”


C’è attualmente in rosa un giocatore capace di coniugare, come Giacinto, legittimità e legittimazione di interismo tali da poterne raccogliere idealmente l’eredità?

Anche se non è più capitano, ho apprezzato in questi anni Ranocchia che con un pizzico di fortuna in più sarebbe potuto diventare il simbolo di questi anni di transizione.un ragazzo che nelle alterne fortune ha sempre dimostrato un grande rispetto per il club e le persone che ci lavoravano. Skriniar, per doti tecniche e caratteriali, è quello tra i nuovi che mi ha colpito di più.



Il nostro lettore Raffaele Notarfrancesco vorrebbe chiederle: la convincono i nomi accostati in queste ore all’Inter e chi eventualmente farebbe per lei al cosa nostro per raggiungere l’obiettivo Champions?

Onestamente il periodo di calciomercato è quello che mi appassiona. Anche se mi piacerebbe vedere un giovane italiano ed emergente e, tra i vari, ho una predilezione per Barella anche perché il mio calciatore preferito è sempre stato Matteoli ed un centrocampista che arriva dal Cagliari sarebbe una garanzia.”


Porto da anni, nel portafogli, una figurina di suo padre come fosse una reliquia. E quando il mio occhio cade su di lui sento l’orgoglio e la riconoscenza per ciò che ha fatto e rappresenta tuttora. Ci tenevo a dirle che per il suo modo di porsi e per i valori che tutti le riconoscono, dimostra di essere degno figlio di suo papà.

(sospiro)- “Grazie.. Grazie mille davvero.”



© RIPRODUZIONE RISERVATA

SI RINGRAZIA IL SIGNOR GIANFELICE FACCHETTI PER LA SIMPATIA E LA DISPONIBILITÀ DIMOSTRATE.

 

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