di
Usul Muad’Dib Ximenes
Il
calcio italiano è assimilabile ad un malato terminale
la cui casa, diroccata e bisognosa di ristrutturazione, ospita
figli e nipoti pronti a scannarsi per le spoglie del congiunto ed
incuranti del tetto che incombe sulle proprie teste.
Tommasi,
Gravina, Sibilia e, forse, Lotito: questi
i candidati al soglio che fu di Tavecchio.
Sono
tutti contro tutti. Una confusione agevolata da un sistema
bizantino di elezione che attribuisce a Lega Pro e Dilettanti un peso
elettorale inversamente proporzionale a quello, specifico ed
economico, di un movimento trainato e sorretto dai club di A e B.
Un
abominio statutario
che legittima ricatti e giochi di potere antitetici ad una
svolta essenziale e vitale per la sopravvivenza del movimento.
Non
verrà eletto il Presidente migliore possibile ma quello capace
di coniugare gli interessi delle varie botteghe iscritte alla gilda
del calcio di casa nostra.
Uno
sporco mercato in cui (quasi) tutti gli attori in causa rivendicano
per sé stessi o per il proprio partito rendite di posizione ed un
posticino nell’organigramma federale che verrà.
Intervistando
tanti campioni ed addetti ai lavori, sono emersi rimedi condivisi ai
noti problemi forse destinati a rimanere tali anche il giorno dopo
l’elezione. Centri federali all’avanguardia in ogni
regione d’Italia. Investimenti massicci nella formazione
di tecnici specializzati nelle varie categorie di crescita dei
ragazzi che diventeranno professionisti. L’introduzione di quelle
squadre B che permetterebbero di valorizzare i giovani dei
settori giovanili colmando lo scalone che ha separato finora il
settore Primavera dalla prima squadra.
Chiunque
verrà eletto, parlerà di rivoluzione e rinnovamento
tradendo fin da subito parole delegittimate nella forma e nella
sostanza. Rimarrà tutto esattamente com’è.
In
attesa di un ideale Messia capace di rivoltare come un calzino un
sistema marcio fino al midollo e di scacciare dal tempio del
pallone quei mercanti incapaci di tutelare, insieme ai personali
interessi, quelli della collettività che ama questo
meraviglioso gioco chiamato calcio.

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