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Aspettando Napoli-Inter: numeri e curiosità della sfida al vertice del San Paolo


di
Usul Muad’Dib Ximenes

C’è stato un tempo in cui Napoli-Inter era un crocevia per lo scudetto non dissimile dal derby di Milano e dai confronti delle due milanesi con la Juve.
Erano i ruggenti fine anni ottanta del secolo scorso. Gli anni di Ferlaino e del presidente Pellegrini. Di Zenga, Matthaus, Careca e Maradona. Di Berti e Bruno Giordano.
Era quello il tempo in cui i campioni internazionali guardavano alla nostra Serie A come tappa naturale di arrivo della propria carriera e non, come oggi, a una semplice stazione di transito prima di poter sbarcare in Liga o in Premier League.

Precedenti e statistiche: quello che andrà in scena al San Paolo stasera sarà l’incontro numero 73 in terra campana tra le due compagini. Lo score è nettamente a favore dei padroni di casa con 36 affermazioni (17 sono quelle degli ospiti). Le difficoltà dell’impegno per l’Inter sono riassunte in un dato statistico lampante: non vince in campionato in casa del Napoli dal 1997 (uno 0-2 firmato da Fabio Galante e da un autogol di Turrini). Allenatore interista era Gigi Simoni.

Nelle otto partite fin qui disputate, e vinte tutte, il Napoli ha realizzato 26 gol subendone 5. Lo stesso numero di gol subiti da Handanovic e dall’Inter che in fase realizzativa malgrado le polveri calde di cannone del bomber Icardi ha trovato la via della rete solamente 17 volte.
Il senso di queste statistiche trova riscontro ulteriore nei numeri relativi ai tiri verso la porta delle due squadre.


I partenopei sono andati alla conclusione per 158 volte (di cui ben 73 nello specchio). I nerazzurri per 107 volte (di cui 45 nello specchio).
L’Inter avrà il suo bel da fare per limitare le sortite di una squadra capace di giungere con facilità ed efficacia al tiro.
L’avversario: il Napoli finora ha dimostrato di essere la prima della classe non solo per la classifica a punteggio pieno. Il filotto in campionato è infatti cartina tornasole di un gruppo capace di riproporre quel calcio offensivo ammirato anche nelle prime due stagioni di Sarri con l’aggiunta di quel salto di qualità in termini di maturità che in passato non le permetteva di imporsi nei campi caldi di provincia perdendo punti poi decisivi per il piazzamento finale.

Pericolo pubblico Numero Uno: Marek Hamsik. Il capitano del Napoli è insieme faro e forza motrice della macchina perfetta messa in moto da Maurizio Sarri.
Giocatore spesso valutato solo in funzione del numero di gol ed assist nel tempo è diventato un vero professore in campo.
Un esempio concreto? Le azioni del Napoli si sviluppano sempre palla a terra dai difensori centrali che ripartono dal play basso (Jorginho) o dallo stesso Hamsik che si abbassa in funzione di doppio play: se non riceve palla, mentre questa giunge all’ala che accorcia per ricevere, il capitano del Napoli, smarcandosi, attacca la profondità attendendo lo scarico da parte dell’altra mezzala che spesso lo mette a tu per tu col portiere avversario. Ha già fatto gol in questo modo all’Inter proprio la stagione scorsa.
È antitetico al calcio moderno marcare a uomo un avversario a tutto campo. In questo caso il buonsenso suggerirebbe una marcatura a zona sullo slovacco particolarmente attenta. Il più indicato per il compito, per caratteristiche tecniche e di passo, sarebbe l’uruguagio Vecino.


Il Napoli si può battere a condizione di non scendere in campo per giocare una partita remissiva fatta di semplice contenimento: sarebbe
un suicidio assistito ed una lenta agonia. Non è retorico affermare come la vittoria potrà scaturire dal sapiente bilanciamento tra offesa ed attesa. Il Napoli soffre, in avvio di giocata, il pressing sui difensori centrali che ricercano il play basso. Un compito quest’ultimo che spetterà alternativamente a Borja Valero e ai tre punteros nerazzurri in modo da costringere i padroni di casa a snaturarsi con l’abuso di lanci lunghi. La fase di transizione verso la porta avversaria dovrà essere fulminea ed efficace. Il compito sarà comunque arduo e l’ostacolo rimane ostico da superare.

Ma ogni statistica negativa ed ogni difficoltà è posta per essere un giorno o l’altro sfatata e superata. Con un pizzico di fortuna aiutata dal Luciano da Certaldo.

















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