di Usul Muad'Dib Ximenes
Tempo
di bilancio e di bilanci in casa Inter. É il Ceo Alessandro
Antonello a fare il padrone di casa nella conferenza stampa che fa da
appendice ai lavori dell’assemblea dei soci.
Stringendo
al minimo i dettagli sui numeri, il fatturato cresce e le perdite
dell’esercizio calano. L’EBITDA (un numerino magico che
indica la capacità di un’azienda di generare profitto) si
attesta sul + 67,5 milioni.
L’amministratore
delegato dell’Inter è prodigo di parole e di argomenti. Assicura
che i limiti del fair play finanziario sono stati rispettati (l’UEFA
si pronuncerà nel prossimo febbraio) e che le prospettive societarie
sono rosee.
È
davvero #InterIsComing?
Su
tutti il discorso sullo stadio, cogestito insieme al Milan,
che risulta di fatto essere vero convitato di pietra all’assemblea.
Se da un lato si
ribadisce il mantra del Meazza come naturale casa dell’Inter nulla
si
dice (nè si
può
dire) sulle reali intenzioni del Milan alle prese con ben altri
problemi dentro
e fuori dal campo di
gioco.
Nessuna
conferma infine sull’indiscrezione, rilanciata anche oggi dal
Corsera,
del parere positivo del comune all’acquisto dell’ex area militare
in Piazza D’armi: 100
milioni di euro per costruire il nuovo quartier generale ed il centro
di formazione dell’Inter a pochissima distanza dallo stadio.
Ma siamo solamente in fase di progettazione e trattativa ed
i tempi di realizzazione non saranno brevi. Il gap con la Juve in
termini di fatturato e
di risultati
dovrà quindi
essere colmato perseguendo nel frattempo altre strade.
Ma
il futuro sembra
delineato e
L’Inter,
finalmente,
sta tornando.
Piano,
piano.
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