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Aspettando Inter-Atalanta



di Usul Muad’Dib Ximenes

Quella in scena alle ore 20.45 di oggi sarà la sfida n° 113 tra la Beneamata e la Dea bergamasca.
Le due squadre torneranno a incontrarsi dopo il rumoroso 7-1 della passata stagione: da lì in poi per i nerazzurri di casa cominciò una parabola discendente sfociata nell’esonero di Pioli e in un finale mestissimo.

Statistiche: il bilancio finora è saldamente a favore dei padroni di casa con 61 affermazioni (23 quelle degli orobici) mentre il segno X è uscito in 28 occasioni. L’ultima affermazione bergamasca a San Siro è datata 23 marzo 2014 con doppietta di Bonaventura. Sulla panchina interista sedeva allora Walter Mazzarri.
Inter e Atalanta (rilevazioni Opta) condividono finora statistiche comuni su possesso palla e numero di occasioni d’attacco ma i nerazzurri di casa giungono alla conclusione nello specchio della porta con maggior facilità rispetto agli ospiti (8,25 tiri di media a partita contro 6,8). La squadra di Spalletti si è guadagnata i galloni di team irriducibile capace di segnare 14 dei suoi 24 gol totali nella seconda frazione di gioco. Gli uomini di Gasperini, più altalenanti causa il doppio impegno coppa-campionato, soffrono per converso le seconde frazioni di gioco avendo subito in esse ben 10 dei 16 gol al passivo.

Pericolo numero uno: il Papu Gomez ma anche Ilicic. Il gioco dell’Atalanta si sviluppa preferibilmente sulle fasce con i giocatori che tendono a creare continuamente rombi e triangoli mobili per consentire al proprio portatore di palla varie soluzioni di gioco. Tra queste una delle preferite è il movimento del Papu che arretra verso il corridoio intermedio (il cosiddetto half space) consentendogli la duplice alternativa del tiro da fuori o di liberare lo spazio sulla fascia per l’accorrente esterno sinistro.

L’Atalanta, che verosimilmente adotterà un sistema di marcature fisse e duelli individuali a metà campo (non dissimile da quanto fatto dal Torino prima della sosta) si batte rimediando ai difetti storici fin qui palesati: una circolazione palla più fluida condita da una transizione offensiva razionale e fulminea. In fase di non possesso sarà cruciale il corretto presidio delle fasce laterali, predilette da Gasperini, unito ad un’efficace e tempestiva fase di recupero palla.



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