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INTER-LAZIO: 0-0 LE PAGELLE di Paolo Lazzerini


di Paolo Lazzerini

HANDANOVIC 6,5. La Lazio nella seconda parte della ripresa esercita un forcing davvero importante, ma alla fine Samir viene veramente chiamato in causa in una sola occasione, un diagonale velenoso di Immobile dove lui risponde presente.

CANCELO 7-. Ad un’altra prova convincente in fase offensiva, stavolta il portoghese abbina anche una fase difensiva finalmente inappuntabile. Se questo è il vero Cancelo fa bene Spalletti a blindarlo alla Pinetina.

RANOCCHIA 7-. In un momento di chiara difficoltà generale il buon Andrea è una delle dolcissime e sorprendenti noti liete. Dopo i problemi del passato infatti il centrale umbro sciorina un’altra prestazione gladiatoria, resa ancor più epica perché gioca più di un tempo con una botta al costato.

SKRINIAR 6+. Milan(perdonatemi la parolaccia) stavolta non commette errorini decisivi come accaduto sovente nelle ultime settimane e si merita la pagnotta con una prestazione attenta.

SANTON 6,5. Anche lui era sotto i riflettori dopo gli orrori contro l’Udinese, ma supera l’esame giocando una gara molto attenta in fase difensiva. Fosse stato più presente nella metà campo avversaria(a volte sono mancate le sovrapposizioni a Perisic), parleremmo di una prestazione almeno da 7.

VECINO 6. Non demerita, ma da troppe settimane le sue prestazioni sono troppo ordinarie, oscure e anonime quando invece nelle prime giornate i suoi strappi hanno determinato abbastanza nella trequarti avversaria.

GAGLIARDINI 6,5. Forse la miglior prova stagionale per l’ex atalantino. Tocca un gran numero di palloni pur sbagliandone qualcuno, e regge il centrocampo con un numero importante di sfere intercettate.

CANDREVA 5. Niente da fare, le sue giocate non hanno più la qualità dei primi tre mesi. Avrebbe bisogno di tirare il fiato, ma Spalletti non ha troppe alternative.

BORJA VALERO 6+. Specie nel primo tempo cerca qualche giocata risolutiva con idee apprezzabili, ma i compagni in questo momento non sono troppo ricettivi. Nel secondo tempo si mette in proprio con una conclusione da fuori, Strakosha dice no.

PERISIC 5+. Borja a parte, sono sue le giocate più importanti della partita nerazzurra che potevano determinare il gol. Nel primo tempo non va lontano dalla rete esaltando i riflessi di Strakosha, nella ripresa – nel finale – mette in mezzo una palla rasoterra che solo per un pelo Icardi non riesce a toccare in porta. Ma sono due gocce in un arido deserto che è la sua prestazione, sulla falsariga peraltro delle ultime. Copia e incolla il commento di Candreva: avrebbe forse bisogno di rifiatare.

ICARDI 5-. Ok, le principali fonti delle sue fortune realizzative, ovvero Candreva e Perisic, hanno il simbolino della batteria che lampeggia. Ma Maurito mio, nelle rare volte che ti degni di venir fuori dell’area a provare a giocare, almeno un pallone tienimelo, uno stop da giocatore di Serie A fammelo. Non è che chiedo molto come vedi. Sono queste le partite nelle quali mi torna in mente con nostalgia Ibrahimovic che ci consegna lo scudetto a Parma, a Milito, a Eto’o, a Vieri. Tralasciando il Fenomeno, qua si parla davvero di altra categoria.

JOAO MARIO 6-. Non aveva il sacro fuoco nelle vene neanche stasera, però rispetto al derby sembrava un indemoniato. Interessante quel cross per la testa di Perisic che però conclude debolmente.

DALBERT 6-. Dodici minuti intraprendenti.

BROZOVIC SV. Meno di dieci minuti per lui, ingiudicabile, seppur va detto che anche lui rispetto al suo standard indolente ha giocato il suo mini scampolo in maniera meno svogliata.


SPALLETTI 6+. Un punto d’oro viste le circostanze. E in quel finale in sofferenza ma pure con la voglia di fare male dalle parti di Strakosha c’è tutto il carattere del Mister di Certaldo.



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